Il giardino situato nell’area mediterranea, quest’ultima caratterizzata da estati lunghe e calde, poche piogge e tanto vento salmastro, necessita di una manutenzione compatibile con questo ambiente particolare, in sintonia con il clima e, soprattutto, sensibile alle risorse naturali dell’acqua.

Il classico prato verde, un elemento molto valido dal punto di vista compositivo del giardino per la sua semplicità e uniformità, nelle condizioni di clima mediterraneo, spesso si rivela molto esigente e difficile da gestire. Ha infatti bisogno di tanta manutenzione: tagli frequenti e regolari, molta acqua, concimi e fitofarmaci.

La paesaggista Vlatka Colić, dello studio Officina29 Architetti, propone un’alternativa: dry garden, il giardino secco. È un giardino composto da piante resistenti alla siccità, al forte vento e all’aria salmastra. La superficie di terreno di giardino secco viene coperta con materiale inerte (ghiaia, ciottoli, sabbia), che aiuta a conservare l’umidità e previene la crescita delle piante spontanee infestanti. Il livello di manutenzione è basso: l’irrigazione è necessaria soltanto il primo anno dopo la piantumazione e, una volta sviluppate bene le radici, le piante crescono bene anche soltanto con le risorse d’acqua naturali, le piogge. Le piante del giardino secco necessitano di potature circa una volta all’anno, per mantenere la forma o ringiovanire il cespuglio vecchio.

La composizione delle specie vegetali, planting design, è molto variegata, partendo dalle piante tappezzanti con il portamento strisciante, i cespugli prostrati, a quelli compatti e più alti, piante aromatiche o graminacee ornamentali. La caratteristica comune di queste piante è la resistenza alla siccità. Il colore del fogliame è spesso grigio o argenteo, la superficie della foglia è ricoperta con una fitta peluria, l’apparato radicale e molto sviluppato: ci sono tanti adeguamenti sviluppati in questo tipo di piante, che proteggono la pianta dalla perdita d’acqua in un ambiente in cui l’insolazione è molto forte, i venti battenti, gli sbalzi termici elevati e la quantità d’acqua scarsa.

I dry garden, giardini secchi, sono dinamici, a bassa manutenzione, sempreverdi, ecologicamente sostenibili e, con le sue innumerevoli varietà del planting design, sorprendentemente belli.

Progetto realizzato in Sardegna dallo studio Officina29 Architetti in collaborazione con la paesaggista Vlatka Colić